A volte lo scrivere è un bisogno che si fa sentire all’improvviso e ti assale senza che tu possa fare nulla per evitarlo. Scrivere aiuta a riordinare le idee che sono per loro natura caotiche in quanto si impone un cambio di mezzo che è ordinato per sua natura.
Il pensiero non ha regole, un linguaggio naturale, per quanto vivo e pieno di eccezioni e inflessioni dialettali come l’Italiano, ha delle regole da rispettare, quindi tradurre i pensieri in scritto è un’attività che aiuta a fare ordine mentale.
Oggi ho proprio bisogno di scrivere, tanti cambiamenti, un modo di vivere che mi sta stretto, ragionamenti (non miei ma che lavorativamente vengono imposti dai clienti) che non portano a nulla di buono.
Paghi la disorganizzazione altrui con richieste che sono sempre urgenti, clienti che non sono in grado di capire quello che comprano e dicono che non è stato consegnato, gente che semplicemente non vuole pagare, tutte cose che ti tolgono la gioia di lavorare.
Quando in un viaggio di poco meno di 400 km senti a rischio la tua incolumità troppe volte, troppe volte, e non hai più voglia di arrabbiarti…
Nella mia scelta di privarmi di un social network come Facebook, ho imparato a comunicare con le immagini, Instagram mi sta dando soddisfazioni. Sono riuscito a costruire una cerchia di persone che sanno leggere un pochino oltre una foto con toni brillanti e colori accattivanti, persone che sanno trovare il bello in una foto volutamente sfuocata, una foto scura e sgranata ma che abbia un significato. Ma scrivere mi manca, molto. Quindi arrivo qui per sfogarmi in un flusso di coscienza che sembra non abbia capo né coda.