Sabato santo

Sabato santo è sempre stata una giornata molto particolare per me, fino a che ho vissuto in famiglia con i miei genitori, per lo meno. Una giornata ferma, felice, senza pensieri, il culmine di un periodo e un momento per stare tutti insieme

Forse è una delle poche giornate in cui si riposava anche mia mamma, si mangia poco, perché ancora quaresima, si sta insieme.

Durante le vacanze pasquali mi è sempre piaciuto vivere la bellezza delle mattina che parte lentamente, facendo in modo di essere il primo ad alzarmi, anche se non riuscivo sempre nell’intento, in modo da godermi la mattina, di solito soleggiata e con il tepore della primavera, con i membri della famiglia che piano piano si uniscono a me nella giornata.

Una giornata riflessiva, culmine di un periodo di attesa, caratterizzato, come ho sempre fatto, dal silenzio, un modo per riprendere i contatti con la mia interiorità, qualche rinuncia. Una giornata a televisione rigorosamente spenta, un buon libro, la colazione fatta con calma, pranzo leggero tutti insieme, nulla di programmato anche se nessuna preclusione fosse venuta in mente qualche idea a qualcuno. Un po’ mi manca.

Ora non è più così, ho la mia famiglia, quindi posso capire che, anche se ci si rilassa, si fa di più di quanto si faceva quando si era ragazzi. A volte è un miracolo trovare 10 minuti di fila sulla stessa cosa.

Quest’anno è stato difficile percepire questa atmosfera, ma in fondo è una quaresima che dura da più di un mese e che durerà un altro mese buono se tutto va bene. E’ difficile capire il susseguirsi delle giornate, spesso non ricordo che giorno sia, e domani è Pasqua e in questo momento mi piacerebbe un po’ di tempo da solo.

Buona Pasqua a tutti.