Tanta voglia di scrivere, tanta voglia di fotografare, tanta voglia di imbrigliare in qualche modo la mia creatività che in questo momento è sepolta sotto una coltre di pensieri e di dubbi sul futuro che sempre è incerto.
Quanto sarebbe più poetico dire che guardo il foglio bianco in attesa che i pensieri prendano forma, in realtà guardo la porzione di schermo bianco, con i medi sui rilievi della tastiera pronto a dar voce ai pensieri che si stanno formando.
Oggi giornata uggiosa, primo novembre, Ognissanti, festa che per me ha sempre avuto il sapore di “fermo” immobile, anche se voleva dire salire in macchina per andare a trovare i nonni lontani che, ahimè erano al campo santo.
Oggi il sentimento è mutato anche se dai nonni ci vado solo con il pensiero in quanto sono lontano molti più chilometri in una direzione totalmente diversa. Non so esprimere bene quello che si sta facendo strada in questo periodo dentro di me. E’ maggior consapevolezza, introspezione, comprensione degli errori passati, forse maturità?
Man mano che passa il tempo mi viene da sorridere perché penso a mio padre, e penso a quando mi trasmetteva sicurezza che tutto fosse a posto, tranquillo, sicuro, senza scossoni e quanto deve essere stato impegnativo comunicarmi questo senso di sicurezza.
Oggi va così, introspezione, voglia di normalità, voglia di riprendere in mano alcune situazioni che mi fanno diventare cupo e pensieroso. Ho voglia di normalità.