Le vie del Signore sono infinite

Beh, il titolo potrebbe ingannare ma non vuole essere un post a connotazione religiosa, anzi.

Raramente mi metto a tirare le somme dell’anno passato e sicuramente non mi metto a farlo a caldo mentre alcuni eventi, che potrebbero coprire parte dell’anno successivo, non sono ancora sedimentati.

Il 2017 è stato un anno importantissimo, per me è partito il 5 dicembre 2016, ma alcune notizie hanno anticipato l’annuncio del suo arrivo anche prima.

Mi sono trovato con amici in meno e con amici in più, lotte lavorative, spauracchi di tribunali per aver fatto valere le proprie ragioni su un contratto firmato da ambo le parti, gente che si è offesa solo perché non regali il tuo tempo lavorativo, gente invece che si è avvicinata molto a me, sia professionalmente che personalmente.

Si è concausa un’amicizia per  certi versi molto importante (ma quale amicizia non è importante), ma che stava diventando soffocante, e d’altro canto, c’è stata un’evoluzione in meglio del rapporto con i miei genitori. All’alba dei miei 36 anni e dei loro 70 + o -, c’è stata un’evoluzione da un rapporto sempre amorevole ma spesso conflittuale.

A breve accompagnerò mio padre, lui che non ha chiesto quasi mai niente, in una camminata che sente molto e che sono contento che lui abbia deciso di condividere con me.

Il 2017 è stato l’anno in cui mi ha mostrato che è vero che assomiglio molto caratterialmente a mia madre, ma che ho preso tantissimo anche da mio padre, e questo si vede molto in ambito lavorativo.

Ogni evento potenzialmente brutto di questo 2017 mi ha portato a fare nuove conoscenze, a vedere il mondo in maniera diversa e ad avere una maggior consapevolezza di me stesso. Che sia l’anno della maturità? Questo non posso ancora saperlo, penso che dovrò aspettare ancora molto per averne un’idea perché i fatti devono sedimentarsi e devo ancora ricomporre alcuni cocci di situazioni molto importanti che non possono non essere aggiustate.

E’ stato buffo sentirmi addosso questo detto che, più che di tipo religioso vedo come un detto di grande saggezza popolare, sorto in un contesto dove tutti sono sempre stati educati alla religione e morale cristiana.

E’ la seconda volta che mi capita nella mia vita e la mia resilienza mi ha portato a uscire con un sorriso da un anno che avrebbe potuto lasciarmi prostrato a terra a piangermi addosso nonostante sia successa una cosa meravigliosa nella mia vita. E’ stata dura, è stato un anno duro, ma come disse la persona più importante fuori dalla mia famiglia:”Mattia, tu hai l’atteggiamento di un crociato, ma ti manca l’armatura, fino a che non ti sarai fatto l’armatura, soffrirai molto.” Che avesse proprio ragione lui?

But I still Haven’t found…

…what I’m looking for…

Così canta la canzone degli U2. E mi rimarrà sempre impressa. Sono passati 16 anni dal capodanno 2002, passato a Vienna con amici, 21 anni di età, nel pieno degli studi universitari iniziavo ad affacciarmi all’età adulta vera e propria.

Un uomo, una decina d’anni in più di me, forse difficile dare un’età precisa a chi vive per strada, mi ferma in metropolitana e mi chiede in tedesco qualcosa che capisco essere una richiesta di soldi per mangiare. Tutta una serie di esperienze in tal senso mi hanno fatto arrivare alla decisione pregressa di fare esclusivamente beneficenza a organizzazioni che aiutano questa gente e non direttamente, quindi nego.

Durante la giornata si visita la città, usciamo, concerto di mezzanotte, e si inizia a girare aspettando la mezzanotte. La mezzanotte arriva e viene festeggiata con un bel litigio iniziato dalla mia ragazza dell’epoca. Mi ricordo le lacrime, il freddo e il palchetto con un complessino che suonava la canzone degli U2. Nella piazza, io che smetto di inseguire la mia ex, e incontro lo stesso uomo dell’elemosina che sta bevendo alla bottiglia di cocacola da 2 litri, e si stacca solo per cantare (ubriaco) il ritornello con una partecipazione incredibile. Cappello di pile di quelli con la testa di animale (non ricordo bene quale) tutto storto sulla testa e un sorriso che posso contare poche volte di aver avuto in vita mia.

Quando succedono queste cose penso sia un segnale che mi vuole essere comunicato. In questo caso era di prendere la vita più semplicemente. Tutt’ora mi chiedo se quell’uomo abbia trovato la sua strada, io ho trovato la mia, ma quel sorriso, beh… Non ce l’ho spesso.