Sento il bisogno di esprimere questo pensiero perché alcune volte mi viene mossa un’osservazione.
Il contesto è quello di una nuova conoscenza, una persona con cui si ha una conversazione stimolante, allora si cerca di innalzare il livello della conversazione fino a che mi sento dire:”Eh, ma io non sono intelligente come te!”
Questa affermazione mi intristisce sempre un pochino perché non ritengo che si possa esprimere un pensiero del genere. A parte la mancanza di autostima unita alla consapevolezza di aver raggiunto il proprio limite in un dato ambito (e non è cosa da tutti, sia chiaro) denota anche la mancanza di una considerazione molto semplice quanto dura da realizzare.
L’intelligenza è relativa. Sì, questa consapevolezza si è fatta strada piano piano nella mia mente, l’intelligenza è relativa, o meglio ha diversi settori nei quali uno può eccellere rispetto ad altri e in un altro settore il rapporto può invertirsi.
Pertanto mi trovo a fare dei discorsi in cui vertono principalmente logica e correlazione di eventi, e mi sento dire che sono più intelligente, quando poi il discorso si sposta su fatti che hanno più a che fare con l’astratto, l’estetica e ambiti più “sentimentali” mi trovo travolto da ragionamenti così profondi da lasciarmi sbalordito per il modo in cui vengono presentati come se fossero cose ovvie.
Forse questa è la parte più bella del conoscere persone nuove.