Non sono mai stato un divoratore di libri, e non sono uno di quelli che si vantano di non leggere. Leggere un buon libro è un piacere ma da qualche anno a questa parte è anche un lusso che mi è difficile concedermi.
“Sulla strada” di Jack Kerouac è l’unico libro che non sono riuscito a leggere fino in fondo per l’angoscia che mi trasmetteva. Eppure… Eppure forse è arrivato il momento di dargli una seconda chance. Perché la vita insegna, perché la vita è strana… Perché alla fine io, volente o nolente, sono spesso sulla strada.
In realtà non vado da nessuna parte, ma su base annuale mi faccio circa 60.000 km solo in lombardia per spostamenti di lavoro e quasi tutti concentrati tra Milano e Varese.
Cosa c’entra? In 18 anni di patente, ho accumulato più di 400.000 km alle mie spalle guidando in autonomia. Ciò equivale ad essere arrivato sulla Luna ed essere tornato indietro. Tolti i puri spostamenti ci sono state anche vacanze, gite di piacere e uscite a zonzo, senza una meta precisa.
Sì perché guidare mi rilassa, specialmente quando riesco ad avere la sensazione di essere “sulla strada” e non “per strada”. Stamattina, complice una levataccia non del tutto voluta, uno di quelli che sono puri spostamenti, si è tramutato in un viaggio, in un’esperienza piacevole a contatto con la strada. Mi è difficile spiegarlo ma a volte è come se la strada fosse un’entità che ti trasporta, accompagnandoti nel suo viaggio e non solo un puro mezzo che calchi su un mezzo meccanico che ti porta a destinazione. In un viaggio sulla strada non sei trasportato, ma sei tu che porti a destinazione il mezzo, tu sei in contatto con l’asfalto e ogni movimento è in sintonia con il tuo essere. Scaricare a terra la potenza che eroga il motore diventa un piacere che dosi a seconda delle sensazioni che tornano indietro dalla stessa strada. Bene, ci voleva di svegliarsi alle 4:00 per assaporare un piacere che mi mancava da un po’. Ovviamente meno traffico c’è e meglio è.
Chissà se con tutta l’evoluzione tecnologica che le automobili stanno introducendo, questa sensazione sia destinata a svanire o meno. C’è da dire che stamattina il mezzo che avevo aveva un anno in meno della mia patente.
Dopo che ho scoperto queste sensazioni di cui parla appunto il romanzo di Jack Kerouac, direi che è arrivato il momento di concedergli una seconda chance.