Ogni volta che mi capita viaggiare, quando torno a casa, se sono stato all’estero, mi viene da piangere.
Perché? E’ molto semplice, purtroppo negli ultimi 10 anni vedo all’estero come mi ricordo il mio paese prima che il lento declino di costumi e di pensiero dell’italica gente ci portasse a un periodo in cui, tanto più siamo stipati in zone densamente popolate, tanto più ci viene da comportarci (sì perché nessuno è esente, siamo portati a fare lo stesso per sopravvivenza) come se fossimo in guerra costante l’uno contro l’altro.
Onestamente non riesco a capire da dove sia partito questo tipo di comportamento e come si possa riuscire ad arginarlo in quanto provare a comportarsi come si dovrebbe ha l’unico effetto di patire di più perché viene percepito come un segnale di debolezza.
Non voglio fare un discorso alla “Checco Zalone” quando in uno dei suoi film scimmiotta l’italiano medio all’estero passando il suo tempo a dire:”Quanta civiltà, che bello!” ma purtroppo posso anche capire chi fa di questi discorsi.
Dopo 5 giorni a Madrid di sorrisi e gente tranquilla in situazioni in cui avrei visto nervosismo e gente che perde il controllo, mi è stato particolarmente difficile tornare alla realtà.